Prima visita dal dentista: aspetto che ci siano i denti permanenti?
A che età dovrei portare il bambino per la prima visita del dentista? Meglio aspettare che spuntino tutti i denti permanenti? Oppure devo muovermi prima? O, ancora, aspetto che vi sia una ragione specifica? Sono molte, giustamente, le domande che ci vengono poste dai genitori quando si tratta di prendersi cura della salute orale dei bimbi.

Dentista per bambini, è davvero necessario?
Mentre è abitudine diffusa avere un pediatra di fiducia che segua lo sviluppo del piccolo e possa intervenire in caso di emergenze o problematiche, purtroppo la stessa attenzione spesso non viene riservata ai denti. Così che, quando ci si trova in difficoltà, magari perché il bambino ha male a un dentino o subisce un trauma giocando, non si sa bene cosa fare né a chi rivolgersi.
Meglio quindi fare subito chiarezza: come per il pediatra, che ha una specifica esperienza sui più piccoli, anche per quanto riguarda i denti sarebbe indicato rivolgersi a un dentista per bambini e, soprattutto, non bisognerebbe attendere di avere un problema.

A che età porto il bambino per la prima visita dal dentista?
La prima visita dal dentista per i bambini andrebbe fissata entro il terzo anno di vita per tutti o ancora prima se si ravvisano delle potenziali problematiche. Dopo la prima visita, di norma si consiglia una cadenza similare a quella già prevista per gli adulti: un controllo ogni sei mesi a meno di problemi specifici che richiedano visite più ravvicinate o controlli diversi.
Non rischio di creare un trauma nel bambino portandolo dal dentista?
La risposta a questa domanda è assolutamente no, a patto che si tratti di un professionista specializzato nel prendersi cura dei più piccoli e che non vi siano problematiche acute in atto. Ricordiamoci che in realtà i bimbi non hanno nessun motivo di aver paura del dentista, perché non hanno esperienze pregresse a riguardo: le ansie sono di norma un riflesso di quelle dei genitori o di apprendimenti dovuti ad esempio a racconti o cartoni animati che mostrano il dentista in una luce negativa. Certo, è necessario che il professionista sappia come relazionarsi ai bambini, perché presentano delle particolarità non solo a livello medico, ma anche psicologico. È poi importante che la prima visita con il dentista non avvenga quando il piccolo avverte dolore, ma in un momento in cui è tranquillo e ben predisposto.
Poiché i primi approcci con il dentista possono condizionare tutta la vita dell’individuo da questo punto di vista, vi invitiamo a leggere l’articolo che abbiamo dedicato proprio alla paura del dentista.
Ad esempio, allo studio dentistico dottoressa Alessandra Tubiolo è stata predisposto uno spazio ricco di giocattoli attentamente selezionati in cui accogliere i piccoli al loro arrivo, con libri da leggere e da colorare e anche diversi quadri realizzati appositamente per lo studio dove sono raffigurati i personaggi presenti nel nostro libro “Tubismile e l’incantesimo candente” e naturalmente la nostra mascotte, il coniglietto Tubismile, che ci giuda in ogni fase di una corretta igiene orale. Lo scopo è proprio quello di creare attorno al bambino un ambiente piacevole e rilassante, in cui sentirsi a proprio agio.
Come si svolge la prima visita dal dentista?
Se, come detto, non vi sono problemi specifici da affrontare, la prima visita dal dentista deve essere per il bambino un momento completamente privo di stress. Si gioca, si conoscono i dottori e gli assistenti, si prende familiarità con l’ambiente e quindi in tutto relax si da un primo sguardo ai dentini e alla bocca in generale, così da assicurarsi che non vi siano problemi ad esempio di carie o nello sviluppo orale. In questo modo il bambino imparerà a familiarizzare con quanto lo circonda e anche a consentire che il dentista tocchi i denti senza sentirsi a disagio.
Al termine dell’incontro verranno fissati gli incontri successivi per i controlli o per interventi quali le sigillature o altro che dovesse emergere durante la visita. La costruzione e il mantenimento di una routine dedicata alla salute orale è un fattore fondamentale non solo nell’infanzia, ma per tutta la vita.
Perché devo far vedere i denti da latte? Non è meglio aspettare i permanenti?
È purtroppo ancora molto diffusa l’idea che i denti da latte non abbiano bisogno di molte attenzioni: tanto cadono, ci si dice. Una scarsa attenzione che, unita alla difficoltà di mantenere una corretta igiene orale nei più piccoli (sempre che ci si preoccupi di spazzolare i denti, cosa che spesso non viene fatta!), fa sì che molti bambini sviluppino le prime carie già intorno ai tre anni. E, a differenza di quanto si pensa, le carie ai denti da latte fanno male esattamente come quelle ai denti permanenti, con la differenza che spesso è impossibile o quasi curarle per diversi motivi dovuti sia ai denti stessi sia al fatto che si sta intervenendo su bambini molto piccoli.
Inoltre, anche se sono destinati a cadere (per questo si chiamano decidui), questi dentini hanno un ruolo importante per il corretto sviluppo della bocca, che a sua volta può influenzare una serie di altri apparati. Insomma, avete presente l’effetto domino? Una cattiva gestione della salute orale nei più piccoli può scatenare conseguenze di questo tipo. Eppure spesso sarebbe così facile evitarlo!
Quindi, perché fare la prima visita dal dentista intorno ai 3 anni?
A questa età è possibile verificare se vi siano problematiche dentarie quali, come accennato, le carie, ma anche se vi sono alterazioni dello smalto, se ci sono più o meno denti di quelli che dovrebbero esserci o se siano nella posizione corretta.
Non solo: si possono già vedere eventuali malocclusioni, cioè un’errata chiusura della bocca dovuta a una forma non perfetta delle ossa del cranio. Ancora, si può verificare l’eventuale presenza di abitudini scorrette e modificarle per tempo, così come è possibile valutare l’igiene orale del bambino e, se necessario, aiutare il genitore a migliorarla.
Riassumendo: quando porto il bambino per la prima visita dal dentista?
La prima visita dal dentista andrebbe fissata entro il terzo anno del bambino, prima se si ravvisano problemi particolari o se si hanno dei dubbi. È importante rivolgersi a un dentista specializzato nella cura dei più piccoli sia per motivi medici sia perché vi sia un approccio adeguato. Rendere le visite dal dentista una routine collaudata prima che vi siano problemi o che il piccolo avverta dolore e sia necessario intervenire in urgenza consente sia di instaurare un corretto rapporto con il professionista sia di verificare il corretto sviluppo della bocca e dei denti.

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Chi è la Dott.ssa Alessandra Tubiolo?
Il lavoro per e con i bambini come missione professionale: così prendono vita sorrisi belli e sani, fin dall’infanzia

Una volta si pensava che i denti dei bambini fossero di poca importanza e che a lavorare sulle bocche dei piccoli pazienti non si potesse fare danno, non più di tanto almeno. L’equazione denti da latte = poca importanza e poco danno era purtroppo prevalente: non l’ha mai pensata così però la dottoressa Alessandra Tubiolo, che anzi ha sempre sostenuto (e il tempo le ha dato ragione!) non solo l’importanza di agire quanto prima per curare e correggere le bocche dei piccoli pazienti, ma anche quella di avere un approccio corretto al bambino, alle sue paure e alle sue esigenze.
Una posizione forse dovuta anche ai professionisti con cui ha avuto modo di lavorare sin dall’inizio della sua carriera: laureatasi presso l’Università degli Studi di Milano con una specializzazione di Ortodonzia, fino al 1994 ha lavorato presso l’Ospedale San Raffaele, avviando nel contempo diverse consulenze e collaborazioni che l’hanno portata a comprendere e amare sempre più il lavoro per e con i bambini. Corsi di aggiornamento costanti e l’iscrizione alla Società Italiana di Ortodonzia e all’American Association of Orthodontists completano un curriculum tutto rivolto a questo campo.
Tanto che nel 1995 decide di aprire uno studio dedicato proprio ai piccoli pazienti nel cuore di Monza: non una realtà “per adulti” riadattata in chiave pediatrica, ma proprio un progetto dedicato solo a bambini e ragazzi fino all’adolescenza.