Dentista per bambini e dentista per adulti: che differenza c’è?
Quando si parla di salute orale, spesso si tende a pensare che le cure dentistiche siano tutte uguali, indipendentemente dall’età del paziente. Tuttavia, questa è una convinzione errata. I bambini non sono semplicemente degli "adulti in miniatura": hanno caratteristiche fisiche, emotive e psicologiche uniche che richiedono un approccio altamente specializzato. È proprio per questo che esistono i dentisti pediatrici, professionisti formati specificamente per prendersi cura della salute orale dei più piccoli. In questo articolo, esploreremo in dettaglio le differenze tra il dentista per adulti e il dentista per bambini, mettendo in luce l'importanza di affidarsi a uno specialista in odontoiatria pediatrica.

Formazione e competenze specifiche
Una delle prime differenze tra un dentista per adulti e un dentista per bambini parte già dalla formazione. Dopo il conseguimento della laurea in odontoiatria, il dentista pediatrico prosegue con una specializzazione in odontoiatria infantile (o pedodonzia), che può avvenire in diversi modi e dura in genere due o tre anni. Durante questo percorso, lo specialista acquisisce competenze specifiche nel trattamento di neonati, bambini e adolescenti, inclusi quelli con bisogni speciali o condizioni mediche complesse.
Questo tipo di formazione non si limita alla sola tecnica. Include anche una comprensione approfondita dello sviluppo cranio-facciale, della dentizione decidua (i denti da latte), delle problematiche ortodontiche precoci e delle tecniche comportamentali per gestire i piccoli pazienti.

I bambini hanno esigenze cliniche differenti
Dal punto di vista medico, la bocca dei bambini ha la caratteristica unica di essere in continua evoluzione. I denti da latte non solo sono diversi da quelli permanenti per struttura e composizione (ma attenzione, a differenza di quanto molti credono le carie fanno male esattamente come quelle degli adulti!), ma svolgono anche un ruolo fondamentale nello sviluppo corretto della bocca e nell’eruzione dei denti definitivi. Ad esempio un dentista per adulti potrebbe non considerare l’importanza di preservare un dente da latte cariato il più a lungo possibile per evitare problemi di spazio nella dentizione permanente.
Inoltre, molte patologie dentali si manifestano in modo diverso nei bambini rispetto agli adulti. La carie nei più piccoli, ad esempio, può progredire molto più rapidamente. Allo stesso modo, problemi legati alla suzione del pollice, all’uso del ciuccio o alla respirazione orale richiedono un’attenzione precoce da parte di uno specialista che sappia intervenire nel momento giusto con strategie preventive e correttive.
Un approccio psicologico mirato
Un altro aspetto cruciale che differenzia il dentista per bambini rispetto a quello per adulti è l’approccio psicologico. Anche se sembra una differenza evidente, è bene soffermarvisi perché si tratta di un elemento fondamentale. I piccoli pazienti possono provare ansia, paura o semplicemente non comprendere le ragioni per cui si trovano su una poltrona odontoiatrica: in realtà, abbiamo già visto in un apposito articolo il perché della paura del dentista e come evitarla, in quanto si tratta di norma non di timori innati, ma che vengono trasmessi dalla famiglia e/o dall’ambiente e dai contenuti cui i piccoli sono esposti.
In ogni caso, il dentista pediatrico è preparato per interagire con i bambini in modo empatico, rassicurante e giocoso. Utilizza un linguaggio semplice, spesso metafore o storielle, per spiegare le procedure e coinvolgere il bambino, riducendo al minimo lo stress: ad esempio noi abbiamo inventato la figura di Tubismile, un simpatico coniglietto che serve proprio ad accompagnare i più piccoli nel mondo della salute orale e della cura della propria bocca.
Molti dentisti pediatrici adottano il metodo del "tell-show-do" (racconta, mostra, esegui), che consiste nello spiegare al bambino cosa accadrà, mostrargli gli strumenti in modo non minaccioso e poi procedere con l'intervento. Questo approccio costruisce fiducia e riduce la possibilità di traumi che potrebbero compromettere il rapporto futuro del bambino con le cure dentistiche.
Importante, come abbiamo già avuto modo di sottolineare nell’articolo sulla prima visita, è prevedere un primo controllo già verso i tre anni e possibilmente prima che vi siano problemi o dolore: in questo modo sarà possibile instaurare un rapporto davvero sereno sin dal primo approccio.
L’ambiente fa la differenza
Entrare in uno studio dentistico pediatrico è un'esperienza completamente diversa rispetto a uno studio tradizionale per adulti. Gli spazi sono colorati, accoglienti, decorati con personaggi della fantasia o tematizzati in modo giocoso. L’obiettivo è rendere l’ambiente il più rassicurante e familiare possibile, trasformando la visita dal dentista in un’esperienza positiva.
Anche la strumentazione può essere diversa: gli strumenti usati per i bambini sono spesso di dimensioni ridotte e progettati per essere meno invasivi e più tollerabili. Alcuni studi offrono anche distrazioni come schermi con film, giochi o musica rilassante, tutti strumenti utili per creare un’atmosfera serena.
Prevenzione come pilastro
Il dentista pediatrico ha un forte orientamento alla prevenzione. Non si limita a curare eventuali problemi, ma lavora attivamente per evitarli. Le visite regolari permettono di monitorare la crescita della dentizione e lo sviluppo della bocca, identificando precocemente abitudini scorrette o malocclusioni. Interventi come la sigillatura dei solchi dentali, l’applicazione di fluoro topico o consigli dietetici personalizzati rientrano nella routine di prevenzione.
Inoltre, l’educazione all’igiene orale è un punto centrale. I bambini, insieme ai genitori, imparano le corrette tecniche di spazzolamento e l’importanza di una dieta equilibrata per mantenere denti sani. Questo tipo di educazione precoce ha un impatto duraturo, contribuendo alla formazione di abitudini sane che accompagneranno il bambino per tutta la vita.
Coinvolgimento dei genitori e della famiglia
Un’altra competenza distintiva del dentista pediatrico è la capacità di lavorare non solo con il bambino, ma anche con i genitori. Questi vengono coinvolti attivamente nel percorso di cura, informati in modo chiaro e supportati nella gestione quotidiana dell’igiene orale dei figli. Il dentista pediatrico sa come rispondere alle preoccupazioni dei genitori e guidarli nelle scelte migliori per la salute orale dei propri bambini, creando un’alleanza terapeutica che favorisce la continuità delle cure.
Ricapitolando: Cosa cambia tra un “dentista per bambini” e un “dentista normale”?
Un dentista per bambini saprà mettere in atto un approccio corretto sia dal punto di vista emotivo sia da quello medico, così che il piccolo paziente possa vivere le visite dal dentista senza traumi e paure. Scegliere un dentista per bambini può essere una strategia chiave per assicurare alla persona una buona salute orale per tutta la vita.

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Chi è la Dott.ssa Alessandra Tubiolo?
Il lavoro per e con i bambini come missione professionale: così prendono vita sorrisi belli e sani, fin dall’infanzia

Una volta si pensava che i denti dei bambini fossero di poca importanza e che a lavorare sulle bocche dei piccoli pazienti non si potesse fare danno, non più di tanto almeno. L’equazione denti da latte = poca importanza e poco danno era purtroppo prevalente: non l’ha mai pensata così però la dottoressa Alessandra Tubiolo, che anzi ha sempre sostenuto (e il tempo le ha dato ragione!) non solo l’importanza di agire quanto prima per curare e correggere le bocche dei piccoli pazienti, ma anche quella di avere un approccio corretto al bambino, alle sue paure e alle sue esigenze.
Una posizione forse dovuta anche ai professionisti con cui ha avuto modo di lavorare sin dall’inizio della sua carriera: laureatasi presso l’Università degli Studi di Milano con una specializzazione di Ortodonzia, fino al 1994 ha lavorato presso l’Ospedale San Raffaele, avviando nel contempo diverse consulenze e collaborazioni che l’hanno portata a comprendere e amare sempre più il lavoro per e con i bambini. Corsi di aggiornamento costanti e l’iscrizione alla Società Italiana di Ortodonzia e all’American Association of Orthodontists completano un curriculum tutto rivolto a questo campo.
Tanto che nel 1995 decide di aprire uno studio dedicato proprio ai piccoli pazienti nel cuore di Monza: non una realtà “per adulti” riadattata in chiave pediatrica, ma proprio un progetto dedicato solo a bambini e ragazzi fino all’adolescenza.